venerdì 30 aprile 2010

Mah...

Questo periodo è un casino.
Questo periodo faccio casini.
Questo periodo mi incazzo facile.
Questo periodo sogno anche da sveglia.
Questo periodo non sembra avere fine.

Sembra eterno, infatti. E mi porta a chiudermi, a non dire, a non parlare.
La voglia di scappare si fa sempre più pressante. Non riesco neanche a spiegare. Non sto bene. Fisicamente, intendo. Ho una tosse che mi chiude la gola, mi prende lo stomaco, mi stringe i polmoni.
Il medico ha detto che non c’è niente.
Mah.
Dice che forse è un fatto nervoso.
Mi sa.
Come se qui mi sentissi soffocare.
Non è che questa diagnosi sia poi così sbagliata.
Ed io non sono una roccia.
Macchè. Sono un gesso e come gesso mi sfaldo. Piano, però. Ma credo che arriverò allo sbriciolamento totale.
Sto già sulla buona strada.
Dovrei prendermi a schiaffi, lo so.
E non tengo la voglia e la forza di fare neanche questo.

Il mio sogno ricorrente è quello di uscire di C.A.S.A., entrare in macchina, prendere l’autostrada e farmi portare dall’istinto, in un posto qualunque.
Oddio, due o tre destinazioni in mente ce l’ho, per la verità.
Lo dico perché credo che L’Aquila non abbia bisogno di gente come me.
Gente stufa di sentirsi dire, da aquilani che, da anni vivono fuori, quanto gli manca la loro città, quanto vorrebbero tornare, quanto vorrebbero ricostruire, quanto sono tristi.
Gente che vorrebbe essere da tutt’altra parte.

Ecco, sì, di gente come me, la città non sa che farsene.
In questo periodo, io non sto vivendo la realtà. O meglio, la vedo, la tocco, la annuso e faccio finta di niente.
Perché, nella mia testa, c’è un altro mondo ed un’altra vita.
O Gesù, ma ci volesse lo psichiatra?

Eh, sì. E deve essere uno dei più bravi.
I miei nervi hanno ceduto da un pezzo.
Se cede la testa, è la fine.

7 commenti:

  1. non cedere, donna, non cedere...
    anche se è difficile...
    lo so...
    ma devi resistere per tutti quelli che ti vogliono bene...


    e poi io quale blog vado a leggere?

    RispondiElimina
  2. Se ti dico "va dove ti porta il cuore" è chiaro che tu di lì non ti muoverai mai.
    E d'altra parte se tu decidessi di seguire la mente con la disperazione dei suoi pensieri, il tuo cuore si opporrebbe, altrettanto disperato.
    Ha ragione Itsas: tieni duro, resisti, andartene renderebbe felice il branco di teste d'aglio che ti circonda.
    Inoltre, sempre seguendo Itsas che è un pozzo di severa saggezza, il blog della coniglia da L'Aquila ha un sapore; se decidessi di conigliare da, dico a caso, Canicattì, sarebbe come bere un bicchiere d'acqua, insapore e inodore.
    Meglio la tua poesia, la tua amarezza, la tua rabbia; la tua confusione nel non capire perché gli altri non vedono e non sentono quello che vedi e senti tu.
    Ma sì, resta dove il cuore vuole restare. Anche la mente alla fine gli darà ragione.

    RispondiElimina
  3. @Itsas: barcollo ma non mollo... almeno per ora!

    @pietro: sul fatto che il cuore mi porterebbe a restare, non ci metterei la mano sul fuoco, sai?
    Che poi il mio blog abbia più senso da qui piuttosto che da, che so, Milano, Monza, Sassuolo, Bologna (via Paolo Fabbri, 43), Trento, Torino... quello sì, è vero.
    Come disse Totò "Ogni limite ha una pazienza!"... Se fossi qui, pietro, ti verrebbe voglia di strapparti i capelli (che,a me,a onor del vero, stanno diventanto bianchi. Il parrucchiere dice che è lo stress.... Chissà se ha ragione!!!)

    RispondiElimina
  4. Non credo che IL capello bianco che inalberi sia dovuto a stress; dì al parrucchiere di fare il suo mestiere di tosatore e di non fare lo psico-psichiatra. Già questi incolpano lo stress quando non sanno che pesci pigliare; quindi sempre.
    Sono imbiancato da poco oltre i vent'anni, e ti garantisco che i motivi stressanti fino ad allora furono infiniti.
    I bianchi sono aumentati, i neri sono rimasti più o meno stabili. Gli uni o gli altri, da molto prima di quei vent'anni avrebbero dovuto sparire, già solo per uno stressissimo che mi perseguita da allora.
    Fatti conto: tifo per il Torino, e se portarmi appresso da una vita dei capelli in bianco e nero non è stressante, dimmi cosa altro può esserlo.
    Quell'unico pelo bianco che ti ritrovi, e che ti allarma, non è dovuto a stress: è soltanto un anno in più (e se hai la possibilità di firmare un contratto, con non so chi, per un capello bianco per ogni anno che passa, firmalo di corsa) di vita che se ne è andato. Succede, come si dice, nelle migliori famiglie.
    Per lo stress, posso solo ribadire: tieni duro, e, visto che ti aiuta, pensa e ascolta il buon Matteo, e guarda avanti.
    Per i capelli bianchi, trova il modo di contattare il parrucchiere di un personaggio tristemente famoso, che copre la sua non eccelsa altezza con una capigliatura perennemente corvina, pur se un po' scarsa.
    Vorrei lasciarti con l'interrogativo (sai, la curiosità è vita), ma oggi mi sento buono e ti dico solo il nome (se non riuscissi a cognomizzarlo, nel prossimo post ti illumino): Silvio.

    RispondiElimina
  5. Lo so! Lo so! Lo so!

    è un cognome che comincia per B. ed ha un'importante carica istituzionale... che Lui continua imperterrito a ridicolizzare in tutto il mondo!

    hovvintoqualcheccosa?

    ma ora che ci penso... non può essere Lui, Lui se li è trapiantati, mica tinti!

    vabbè poi riprovo!

    coniglio, dai retta a pietrogattonero, lo stress è la causa di tutti i mali... per i fessi!
    qualsiasi cosa uno abbia oggi dipende dallo stress... un bel corso di aggiornamento per certi dottori ci vorrebbe proprio.

    per fortuna comunque io non ho questi problemi, i pochi capelli che ho in testa (veramente pochi, eh?) di sicuro non sono nè neri nè bianchi

    pietrogattonero, per la cronaca, ero un grande ammiratore del toro di pulici e graziani e csala... ma solo perchè batteva gli odiati bianconeri!

    RispondiElimina
  6. secondo me se vuoi farlo davvero PRENDI LE TUE COSE E VAI.

    RispondiElimina
  7. @ Itsas: però il quesito era per la coniglia, non vale suggerire; se ha già letto il tuo post smette di arrovellarsi per risolverlo. E' vero, l'individuo li ha trapiantati, ma comunque sono tutti nerastri; e pensa che lo saranno in eterno, come eterno crede (e agisce in conseguenza) di essere diddu. L'ultimo capoverso mi svela che non sei un prof semi-anonimo: sei un fratello, qualunque siano i tuoi colori (ma tanto so che sei di una squadra di Milano, che non è il milan; minuscolo per rispetto del suo padrone)

    @ chechi: la coniglia non se ne va, garantito al limone. Anche perché le coniglie peregrine non esistono.

    RispondiElimina