giovedì 1 aprile 2010

Colpita ed affondata

Non rivedevo il mio collega da venerdì scorso.
Per l’amor di Dio, non che mi mancasse, però in questi giorni l’aria in ufficio è talmente mesta che anche la sua compagnia avrebbe fatto la differenza.
E ho detto tutto.

Domenica e lunedì, qui, si è votato per le elezioni provinciali. Ed ho toccato con mano il detto “non c’è mai limite al peggio”. Questo tizio, che ha vinto e che, per inciso, è il delfino di un tale che, all’indomani del terremoto, quando ancora cercavamo i cadaveri sotto le macerie, ha esordito con la frase più infelice del mondo: “Ora il capoluogo va spostato a Pescara”, o qualcosa di simile (le parole non saranno quelle esatte, ma il concetto mi sembra limpido e cristallino), ce lo dobbiamo tenere. Eh, il popolo è sovrano!
Il tizio che ha vinto, sempre per dovere di cronaca, non è aquilano. E va bene che, dovendo rappresentare l’intera provincia, non era necessario che lo fosse, ma in un momento come questo, con già il presidente della regione che accarezza e coltiva gli interessi teramani, sarebbe stato meglio che, invece, lo fosse stato. E scusate il periodo infarcito di arzigogoli baroccheggianti.

Oddio, dopo aver visto i risultati delle Regionali, quello che ci è capitato è una goccia marrone in un oceano di pupù, però sono delusa.

Talmente delusa che, lunedì sera, ho deciso di vedere la finale di “Amici”, invece delle trasmissioni di approfondimento politico (che c’era da approfondire? Siamo nelle sabbie mobili, ed approfondire è, quantomeno, rischioso). Ha vinto una certa Emma. Lì, non nel Lazio.
Tale Emma, bellina, pppecccarità, un visetto caruccetto ed un paio di coppe abbondanti e ballonzolanti sul davanti, ma aggraziata come un gorilla, presuntuosa come un leader maximo (per dire, nel suo monologo finale, dopo aver ringraziato anche il cane, il gatto ed il pesce rosso nella boccia in camera sua, ha detto: “Ringrazio tutte quelle persone che hanno creduto in me QUANDO NON ERO NESSUNO”, come se ora fosse QUALCUNO, qualcuno di cui ci scorderemo presto, spero) e sul cui talento vocale ci sarebbe da discutere un attimo, ma pompata e pubblicizzata in modo da pilotare i televoti nella sua direzione. Per motivi misconosciuti, visto che, tra i quattro ragazzi arrivati in finale, era veramente la meno meritevole, non fosse altro che per il suo urticante modo di fare (una sgallettata affacciatasi or ora sulla scena televisiva che risponde ad un critico musicale, che non è proprio il primo cretino lì per caso, che osa dirle, dopo un’esibizione “Non hai cantato proprio benissimo”, un raffinatissimo “Chissene frega!”).

In finale c’era anche un certo Matteo, di cui sentiremo parlare. Non tanto in televisione (per sua fortuna), ma nel mondo della musica, del teatro lirico e dell’opera.
Ora, Matteo è un ragazzo che si è fatto un quadruplo mazzo, è diplomato in canto ed in pianoforte al conservatorio, ha una voce che trascina in un mondo migliore di quello che ci circonda, un talento ed una sensibilità musicale sullo strumento da far impallidire l’intera orchestra che lo accompagnava, un modo elegante di porgere la parola in suono, un amore per la lirica e per il bel canto che fanno appassionare al genere chi lo ascolta.
Ma soprattutto Matteo è un ragazzo educato, cortese e leale.
Matteo rispetta l’avversario, lo applaude, ne riconosce le qualità.
Matteo, senza spocchia, si mette a disposizione degli insegnanti perché sa che da ognuno c’è da apprendere qualcosa.
Matteo non sottolinea i difetti altrui, non prende in giro, non fa sterile pettegolezzo.
Matteo accetta le critiche e le adopera per migliorarsi.
Matteo canta. E sorride.
Matteo è arrivato quarto.

E quando ho visto questo, in concomitanza con i risultati elettorali, ho pensato che non c’è speranza.
O forse sì, ma è un filo flebile al quale mi attacco con disperazione.

Perché Matteo è stato scritturato dal direttore d’orchestra Daniel Oren per recitare il ruolo di Nemorino nell’”Elisir d’amore” di Donizetti al Teatro Verdi di Salerno.
E la notizia, anche se non mi riguarda personalmente, mi rende felice.
Questo ragazzo mi ha colpita ed affondata.

5 commenti:

  1. Anche mia moglie.
    Io non guardo Amici ma lei me ne ha parlato più o meno nei tuoi termini.
    Purtroppo io invece sarei rimasto positivamente influenzato dalle due coppe abbondanti e ballonzolanti della vincitrice.

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  2. Premesso che neanche io guardo Amici, e nessuna trasmissione similare, perchè nei rarissimi attimi che le mie casalinghe tentano il blitz per vederli, mi fanno solo incazzare. Per dire: al limite, se proprio non c'è altro vedo Don Matteo prima serie.
    Detto ciò, il commento del prof mette in luce la sua anima porcellina, che le deliziose immagini di apertura dei suoi interventi non avevano proprio fatto intuire. Il che mi fa pensare che le sue continue puntate sulla (povera) Gelmini nascondano desideri repressi, coperti da un'avversione totale e radicale.
    Coniglia, ben tornata. Spero che pur colpita e affondata continui a bloggare con il solito vigore.
    Quanto alle elezioni, mi pare che la nota che al peggio non c'è fine sia proprio azzeccata. Uscendo dalle tue zone, sono rimasto colpito da due situazioni che non sono state evidenziate a sufficienza dai media (anzi dalle tivvù mi pare siano state completamente ignorate).
    La prima è il baciamano di Silvio I a Gheddafi: già ritengo i baciamano a papi cardinali capibastone atti nauseanti, ma facciamo finta che siano un segno di rispetto. Ma quello del Nostro è stato un segno di viscida sudditanza, di miserabile ammirazione per un individuo che un giorno sì e l'altro pure le inventa tutte per farci girare gli zebedei (al Ruggito del coniglio li chiamano così, e danno bene l'dea in modo pulito).
    L'altra: il figlio di Bossi eletto consigliere con una marea di voti legaioli. Non faccio commenti, poiché risveglierei il lato assassino latente in tutti noi.
    Hai ragione: al peggio non c'è fine

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  3. @Prof Perboni: eccoti! Mi mancavano i tuoi commenti! Magari saresti stato influenzato dal davanzale in esposizione (mancavano i geranei) della vincitrice, ma appena lei avesse spalancato le fauci per proferire verbo, l'avresti vista per quello che in realtà è, cioè un camionista barbuto, baffuto e nerboruto ed avresti cambiato idea, credimi...
    Tua moglie è una gran donna! Salutala da parte mia!
    @pietro: l'elezione del figlio di Bossi con una marea di voti è stata una cosa che ha mandato in tilt i miei pochi neuroni rimasti da un anno a questa parte, che si aggiravano nel mio cervello, sparuti e tristi, chiedendosi: "Cosa ci faccio qui?"
    Per quanro riguarda "Amici", l'ho sempre seguito di straforo, ma questo ragazzo, Matteo, ha un quid che ha sciolto la mia corazza di "coniglia dura senza paura"... Daventi a lui sono totalmente disarmata.. Ma ti pare?
    Ps: W l'Emilia Romagna!

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  4. Oddio, spero di trovare anch'io quel filo di speranza, perché in questi giorni non lo vedo proprio...
    Grazie per i post, comunque. Mi piacciono assai.

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  5. bella la frase"Matteo ha una voce che trascina in un mondo migliore di quello che ci circonda..."Anche a me ha fatto lo stesso effetto sentirlo.Complimenti per il tuo blog!Un abbraccio*Teo

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