giovedì 28 ottobre 2010

La storia del barattolo

Non sono l'autrice di questa bella storia, ma mi è davvero piaciuta tantissimo.
Credo, poi, che tutti, ma soprattutto chi ha vissuto un'esperienza come la mia, debbano rivedere le proprie priorotà ed avere un professore di filosofia così.



Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, senza dire parola, prende un barattolo grande e vuoto di maionese e procede a riempirlo con delle palle da golf. Dopo chiede agli studenti se il barattolo è pieno. Gli studenti sono d’accordo e dicono di si. Allora il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo di maionese. Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf. Il professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di si.
Il professore prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo. Ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno. Anche questa volta gli studenti rispondono con un si unanime. Il professore velocemente aggiunge due tazze di caffé al contenuto del barattolo ed effettivamente riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia. Allora gli studenti si mettono a ridere. Quando la risata finisce il professore dice: “Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita…Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l’amore, le cose che ci appassionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene. Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la macchina, ecc. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro né per le palle da golf. La stessa cosa succede con la vita. Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti. Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità: gioca con i tuoi figli, prenditi il tempo per andare dal medico, vai con il tuo partner a cena, pratica il tuo sport o hobby preferito. Ci sarà sempre tempo per pulire casa, per tagliare le erbacce, per riparare le piccole cose… Occupati prima delle palline da golf, delle cose che realmente ti importano. Stabilisci le tue priorità: il resto è solo sabbia”. Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenti il caffè. Il professore sorride e dice: “Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E’ solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la vostra vita, c’è sempre posto per un paio di tazze di caffé con un amico!”.

venerdì 22 ottobre 2010

7000 caffè.. io li prendo perchè...

Ecco che cosa avevo dimenticato e/o rimosso:

1. La ridicola rendicontazione di Bertolaso sulla situazione dell’Aquila di fronte ad un Senato praticamente deserto (credo ci fossero 10 senatori su 315.. e mi incazzo, perché sono pagati ANCHE DA ME), nella quale si sono dati i numeri, più in senso metaforico che reale, francamente.

2. Il fatto che è stato proposto, da alcuni consiglieri comunali (dei quali, per fortuna, non ricordo il nome. Fortuna loro, intendo..) di far pagare un AFFITTO, ANCHE SIMBOLICO, agli occupanti del progetto C.A.S.E. (DICO, SCHERZIAMO, FORSE? La mia famiglia era proprietaria di una casa ad un passo dal centro storico e comproprietaria di altre due, sempre in quella zona. Con il sisma, le ha perdute TUTTE E TRE, ed ora deve anche pagare una C.A.S.A. che, in teoria, si sta già pagando con il versamento delle tasse? Ma cosa credono, questi, che abbiamo l’anello al naso??)

3. La possibilità, che pare diventare quasi certezza, di dover contribuire alla ricostruzione della propria abitazione, con circa centomila euro a nucleo familiare, perché i soldi sono finiti. (MADDAI?? Chissà come mai non ci sono più.. )

4. La presa per il culo del Presidente della Regione che continua a dire che c’è denaro, TANTO DENARO, sul conto regionale, destinato a L’Aquila, ma che nessuno glielo chiede.

5. La risposta del Sindaco dell’Aquila , nonché ex vice Commissario alla Ricostruzione, il quale, non solo non è convinto che ci sia pecunia, ma afferma che, se anche ci fosse, non potrebbe chiederla dal momento che, poiché non c’è (né mai verrà concepita) una legge organica su come, dove e quando ricostruire, si correrebbe il rischio di costruire in maniera selvaggia e con modalità che, un domani, potrebbero essere ritenute non idonee.

6. La puntata di Exit dell’altra sera, in cui un tizio, simpatico come la sabbia negli occhi e con un fazzoletto verdissimo, an pendant con una discutibile cravatta di egual nuance, diceva, papale papale, che L’Aquila non si ricostruirà mai, perché non ci sono i fondi e che è inutile che gli aquilani si illudano (stupido e piccolo uomo, noi, qui, lo si era capito prima di te, per questo siamo vagamente incazzati. Non tutti, ovvio. Ci sono anche gli imbambolati dal governo..)

Ora l’ho ricordato.
Porca troia.

Vabbè, va.
Vado a farmi un caffè.
Così, per tranquillizzarmi un po’.

mercoledì 20 ottobre 2010

Saluti da un altro pianeta

Sì sì, lo so. Un post ogni morte di papa rende questo blog leeeento, luuuungo, luuuugubre, laaaanguido.
E’ che ho il pc in assistenza, perché, girovagando nella rete, s’è beccato una marea di virus, che mi inquietano.
Perché se provo ad aprire un qualunque documento, mi appare una scritta rossa che mi dice: “Il virus TIzioCaio sta tentando di copiare le password e clonare i dati della carta di credito”.
Ma il virus-pollo non ci riuscirà mai.
Non posseggo carte di credito.
Cosa cazzo clona??!

Ma vabbè.
Non ho il pc. Per questo mi aggiro con la mia chiavetta per il collegamento ad internet (già mi sono informata… Non ha la memoria Ram e quindi non conserva i dati, dal che si deduce che non può infettarsi di virus, perché li passa al pc, senza ricordarlo) e la infilo negli altrui computer per poter navigare un po’.

Cosa è accaduto in questi giorni?
Nulla.
Qui tutto è fermo.
Ah, no. C’è stata l’anteprima dell’Eurochocolate.
E poi la partita di calcio tra i giocatori dell’Aquila rugby ed una squadra di vips vari.

Poi non so. Non ricordo. Ho rimosso.

Io, invece, ha fatto riunioni su riunioni con i colleghi precari ed i sindacati per cercare di venire a capo della nostra situazione lavorativa.
Con il risultato che….. rullo di tamburi…. Il concorso a tempo indeterminato si farà! E poi anche quelli a tempo determinato!!
Cioè, in soldoni, non abbiamo risulta una beneamata.

Pare, però, che, non riuscendo a concludere il tutto entro il 31 dicembre, data attuale della scadenza dei contratti, faranno proroghe fino all’espletamento delle varie procedure selettive.
Fino a quando?
Non è dato sapere.

Ma io, ormai, sono su un altro pianeta.

Istintiva ed incosciente, mi sono iscritta ad una scuola di teatro (che inizia domani) e ad una di canto.
Sono pazza, lo so.
E’ solo che non ce la faccio più a tormentarmi e preoccuparmi di tutto e tutti.
E, poi, magari, chissà, potrebbe tornarmi utile.
La vita è tutta una sorpresa.

Come il terremoto, che da questa mattina ci ha regalato cinque scosse in due ore.
Evviva.

giovedì 7 ottobre 2010

Intrattabile

Reclamo il diritto ad essere intrattabile, incazzosa ed incazzata.
Lo reclamo in virtù del fatto che sono sempre pacifica e sorridente.
Sempre.
Anche quando le inferiori sfere girano a vorice.
Però c'è un limite a tutto.
Ora le sfere non girano. Perchè si sono non rotte, non sgretolate, non frantumate, ma polverizzate.

Dunque sono intrattabile.
Per il lavoro. Che perderemo. A gennaio. Brindisi disoccupato al 2011.
Dopo che la nuova amministrazione ci ha tranquillizzati con un: "Non cacceremo nessuno perchè ci rendiamo conto che in un territorio così svantaggiato (il terremoto è finito, ma le sue conseguenze sono ancora ferite aperte..), perdere anche il lavoro sarebbe più drammatico che in altre situazioni.
Infatti.
Sì, come no.
Niente proroga o rinnovo, ma un concorso (l'ennesimo!!) per 10 posti e 100 precari, più tutti gli altri che vorranno partecipare.
Grazie. Sono commossa.

E non me la prendo solo con loro, ma anche con la precedente amministrazione, la cui presidente, invece di farsi fotografare con Obama, George Clooney, Carlà Brunì, poteva pensare ai precari.
Perché, magari, a pochi mesi dal sisma ed in deroga all'emergenza, qualcosa si poteva fare. E magari, MAGARI, ora eravamo tranquilli.
Seeeeeeeeeeeeee! Era chiedere troppo....

Sono intrattabile perchè il mio collega (quello delle interminabili partite a solitario), con cui sono costretta a dividere la stanza, risponde come un cane rabbioso ad ogni quesito, continua a giocare a solitario e talvolta, ma con meno entusiasmo, a campo minato e non si preoccupa della situazione.

"Cane che non mangia ha già mangiato".
Infatti io sono convinta che si sia parato le terga.
E credo di sapere anche come.
Ma non voglio svelarlo per mantenere alta la suspance..

Sono intrattabile perchè la di lui silenziosa ed inquietante presenza mi agita e mi innervosisce, ragion per cui credo che inizierò a rispondergli male anche io, perdendo la fama di personcina educata, amabile e cortese.

Sono intrattabile perchè vedo che l'arroganza, la presunzione e l'ignoranza spesso (non sempre, per fortuna) hanno la meglio sull'umilà, la gentilezza e la cultura.

Sono intrattabile perchè vedo questa mia città agonizzare sotto gli occhi indifferenti di molti suoi stessi concittadini, oltre che del resto d'Italia, dove non arriva informazione, a meno che non la si cerchi, sponte propria, nella rete.

Sono intrattabile perchè voglio stare, voglio andare, non so più cosa voglio fare.