mercoledì 23 giugno 2010

Il limite

Che poi, alla fine, alla lunga, alla lontana, nel profondo e con il cuore in mano, ammetto di essermi rotta anche io di parlare del terremoto.
A volte immagino che qualcuno apra queste pagine, legga, ed esclami: “Ma che palle! Ancora?”
Non mi sento di dargli torto.
In effetti, capita di annoiare con l’argomento anche me stessa.
Capita, sì. Perché vorrei essere da un’altra parte.
Ma non in senso metaforico, si badi bene. Proprio in senso fisico.
Sparire da qui.
Comparire altrove.
Dove?
Mah, ancora non decido.
Anche se la zona in cima alle mie preferenze sembra essere, al momento, l’Emilia Romagna.
Per una questione affettiva.
Mi piace la gente. Mi piace tanto.

Sì, sparire da qui.
E chissà che prima o poi non ci faccia un pensierino.
No, perché, certi giorni, il limite della mia sopportazione viene ampiamente superato.
Sono diventata intollerante.
Per esempio, ho iniziato a non sopportare più neanche la vista di SuperBertol

Però, dal momento che si rischia di essere fraintesi, io non sopporto lui, come persona, non l’istituzione che rappresenta, né i volontari che sono stati con noi per lunghi mesi e che ringrazio sempre per tutto quello che hanno fatto. E spero di essere stata cristallina.

Non sopporto lui e la sua aria da “uomo della salvezza”, la sua sicumera, la sua tracotanza, la sua prepotenza.
Che devo fare?
Pure io starò sulle palle a qualcuno.
E’ umano.

Però lui sta diventando pesante.
Per dire, il 22 giugno, ieri, il nostro sindaco ha invitato i giornalisti di tutte le testate giornalistiche nazionali per far vedere loro la situazione della città. Per dimostrare, insomma, che qui non si vive una favola e che se abbiamo qualcosa da criticare (e parlo sempre degli Aquilani “diversamente grati”, perché degli altri, a questo punto e di fronte a cotanti paraocchi, me ne frego abbastanza), non siamo proprio dei poveri ingrati, pazzi, visionari, pessimisti e dalla mente fragile.
Che, insomma, qualcosa che non va c’è.

Nonostante la censura di 20.000 persone.
E subito SuperBertol lancia il suo comunicato stampa, che fa supporre una coda di paglia di incommensurabile lunghezza: “Sì, andate a L’Aquila, ma andate a vedere anche le cose meravigliose che sono state fatte in brevissimo tempo, non soltanto quello che c’è da fare..Visitate anche le new town e difendete quanto è stato fatto dal governo”

Ma che deretano in faccia che ha!
Come se, in tutti questi mesi, le C.A.S.E. e i M.U.S.P che lui ed il Premier hanno inaugurato, stirati e sorridenti, non fossero state spiattellate su tutte le reti e tutte le testate giornalistiche, fino alla nausea, riprese da ogni angolazione, erte a simbolo del “miracolo aquilano”…

10 commenti:

  1. Io non penso mai “Ma che palle! Ancora?”

    Siete gli unici che potete raccontarci la verità. Se non fosse per internet e blog come questo, si parlerebbe solo di miracolo. Non è così.

    Continua a raccontarlo con rabbia, emozione, scoramento e tutto quello che vuoi. Ma continua a raccontarlo!

    Valente

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  2. Già detto in altri post, non mi ripeto per non annoiarti (tu di noi).
    Mi associo a Valente-ragazzo-intelligente.
    In un altro blog ho avuto modo di esprimermi così: se sulla tua strada incocci una merda, non aspettare che sia lei a spostarsi, lei è inamovibile.
    Spostati tu, e bada a non pestarla, non è vero che porta fortuna (o meglio, una merda-merda calpestata magari la porta; sono le merde metaforiche che sicuramente portano sfortuna, anche senza calpestìo).

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  3. Anch'io vengo qui per leggere di tutto, ma quando leggo del terremoto non dico mai: ancora?
    Dico: meno male che c'è qualcuno che dice le cose come stanno. E poi faccio girare il link.
    Comunque, stamattina sia Repubblica sia (più in grande) il fatto, avevano articoli su L'Aquila e sul fatto che in Tv qualcuno ha fatto passare trenta secondi del sindaco e poi cinque minuti di Bertolaso.
    Insomma, qualcosina si muove ma bisogna continuare a raccontare.
    Perciò, parla pure di altro, se ti va, ma intanto grazie di parlarci del dopo-terremoto.

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  4. no, no coniglio

    come detto dagli amici prima

    non ci si stanca di sentire la verità

    assolutamente non siamo stanchi, io per lo meno non lo sono, e vedo che molti la pensano come me

    continua pure a raccontarcela

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. .. Sono un'impedita.. Ho scritto un commento e poi l'ho cancellato per sbaglio!
    Dicevo che quello che racconto è la verità dei miei occhi. Cerco di raccontare quello che accade qui e a me in particolare, con la massima onestà intellettuale possibile.
    .... O almeno ci provo!
    A volte, però, potrei sembrare di parte e ci sarà chi dirà che quello che scrivo è fazioso o menzognero. Ma è normale ed umano.

    Grazie a tutti voi!

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  7. Non ti curar di loro, guarda, racconta e passa oltre.

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  8. Coniglio, continua a raccontare!!
    Come ho già avuto modo di dirti, se non fosse per te e per le persone che come te urlano ogni giorno la loro rabbia (o la sublimano nell'ironia), io e molte altre persone non sapremmo realmente come stanno le cose...
    Non ci stancheremo mai di leggere la verità!

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  9. Continua, continua...
    La verità dei tuoi occhi, chissà perché, sembra più vera della verità ufficiale.
    Forse sei una comunissssssta??

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  10. Per quanto capisca quanto per te possa essere doloroso/faticoso, non smettere mai di raccontare. Sei i nostri occhi, cara amica. E la rete è un grande strumento, è uno specchio d'acqua dove, se si butta un sasso, si formano cerchi che si allargano e si allargano. Spero di poter essere uno di quei cerchi, portando la tua voce ad altri.
    Un abbraccio.

    Milvia

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