giovedì 6 maggio 2010

Draquila

Ieri nel tendone permanente di Piazza Duomo si era in più di mille.
Tanta, tantissima gente che, nonostante la pioggia, cercava di entrare per poter vedere, anche in piedi, “Draquila – L’Italia che trema”, il film-documentario di Sabina Guzzanti che verrà presentato anche a Cannes.
Dirò che ci ero andata con un po’ di dubbi.
Premetto che a me la Guzzanti, così come il fratello e la sorellina, piace molto e che la seguo dai tempi di “Tunnel”, “Avanzi”, “L’ottavo nano”, “La posta del cuore”, quando ancora, in tv, si potevano vedere, con una certa frequenza, intelligenti spettacoli di satira.
Lo scetticismo derivava dal fatto che, ultimamente, la Sabina mi era diventata (non a torto, per carità) davvero acida e, francamente, a volte, anche troppo pesante.
Come, ad esempio, nello spettacolo “Vilipendio Tour” che avevo visto a Chieti.

E invece….
Stipata come una sardina, in piedi, non essendo riuscita ad accaparrarmi una sedia, ho assistito ad un film davvero bello.
Davvero ben fatto.
Davvero interessante.

Un film che mi ha commosso, mi ha riempito di sdegno e rabbia, mi ha evocato ricordi tristi, mi ha riportato a momenti di panico e paura, mi ha aperto un mondo e mi ha permesso di fare collegamenti e ragionamenti e dare un senso diverso ed ulteriore a tanti episodi e comportamenti che non avevo colto e che mi ha anche, nonostante tutto, divertito.

Un film che racconta un punto di vista ben documentato sulla nostra tragedia e sulla nostra città, che diventa specchio e metafora dell’Italia intera.

Un film che mette in luce la nostra “aquilanità”, nelle sue mille sfaccettature ed anche nei suoi molti radicati difetti; che da la parola sia a chi protesta che a chi loda l’operato del governo.

Un film...

Non dico altro.
Ma se passa nei cinema delle vostre città, vi consiglio di andare a dargli un’occhiata.
La merita.

7 commenti:

  1. Ho letto la recensione di Mereghetti sul Corsera, mi ero proposto di andarlo a vedere, poi di chiederti il parere.
    Sei arrivata prima tu, confermi il parere di quel critico, va da sé che se prima volevo andarlo a vedere adesso DEVO.
    Una delle note in positivo della critica era che la Guzzanti si è fatta da parte, è stata quasi in ombra, facendo invece parlare gli aquilani, le vittime di questa tragedia, e le immagini di quel che resta, al contrario, p. es., della tua esperienza televisiva raccontata nel post precedente questo.
    Grazie per la dritta.

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  2. va bene
    coniglio
    appena posso lo andrò a vedere
    ne avevo sentito parlare bene, e tu confermi che qualche amico che mi da buoni consigli ce l'ho ancora...

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  3. Freschissimo: uora-uora (come dicono in Alto Adige) ho appreso che il pio rubicondo viscido ministro Bondi non andrà a Cannes, per protesta contro il film di cui trattasi, per le nequizie e nefandezze che esso film propone, a disonore della protezione civile e quindi dell'italia (mai come ora minuscola, anzi misera, anzi miserrima). Non accetto risposte che siano sotto a: "faccia di merda", con tutto il dovuto rispetto per le merde, che in fondo sono ecologiche.
    Passo e chiudo.

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  4. Anzi, riapro.
    Il detto ministro avrebbe dovuto andare a Cannes in qualità di ministro della coltura (non dell'agricoltura, sia chiaro, ché questa ha una sua nobiltà; proprio come coltura, intesa come fertilizzante, anzi per meglio dire come concime). Non ci va, per leso onore nazionale.
    Un onore che non è leso dalla presenza di un ministro che indica nella carta igienica l'uso migliore della bandiera italiana.
    Un onore che non è leso dalle dichiarazioni di altro ministro dello stesso governo, che definisce folklore sorpassato le manifestazioni per la Liberazione, ritenendo invece appropriate le scempiaggini alle falde del Po, con l'acqua nelle boccette che se usate come supposte dagli interessati avrebbero avuto esito migliore che se vuotate alla foce dello stesso fiume.
    I signori Cossiga Scalfaro Ciampi e Napolitano potranno pure ritenersi offesi della definizione esplicita di un'italia minuscola, ma vorrei si rendessero conto che quando la merda supera la punta del naso la si vede ancora, ma si sta già affogando.

    Ed è in questa situazione che ci troviamo.

    P.S.: a te coniglia e a chi ha il privilegio di leggerti, chiedo scusa del tono di questo post, ma sono leggermente alterato, e nonostante la evidente moderazione, magari sono un po' uscito dai toni pacati dei tuoi post. Mo' chiudo davvero.

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  5. come ti capsico, pietro, come ti capisco...

    non cambierei una virgola di quello che hai detto

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  6. Grazie per la segnalazione. A me la Guzzanti e famiglia non è mai particolarmente piaciuta, ma le riconosco capacità e coraggio e arte.
    E poi, adesso, con tutta la pubblicità che le ha fatto il rubicondo Bondi, andrò a vederlo di sicuro ;-)

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  7. @Itsas: sì sì hai amici che ti consigliano bene. Poi fammi sapere se ti è piaciuto..

    @pietro: non ti scusare per il tono, figurati.. Il tono pacato dei miei post (non di tutti) deriva dal fatto che, ormai, sono talmente nauseata da tutto e tutti, di ogni colore, dal rosso al verde, che, per non farmi scoppiare le vene del collo, ho deciso di diventere british e sfoderare un aplomb ed una compostezza d'altri tempi, anche per distinguermi da chi ci rappresenta... A volte mi riesce bene, altre volte ha la meglio il lato fumantino del mio carattere...

    @La prof: il rubicondo tondo tonto Bondi ancora non ha capito che, così facendo, non fa altro che aumentare la curiosità intorno al film... E' minus habens più di quanto pensassi....

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