lunedì 21 settembre 2009

Sinistre voci

Domani vado a L’Aquila con la macchina. Ci vado perché, dopo il lavoro, voglio essere libera di girare senza essere legata ai vari autobus.
Ma soprattutto perché devo andare ad Onna.

Sì proprio lì, dove neanche una settimana fa c’è stata la consegna delle casette agli abitanti del paese, al grido di: “Tutti gli sfollati hanno un tetto sopra la testa!” e con il Premier che commentava: “Ma queste abitazioni sono dotate di tutti i comfort! Da qui la gente non vorrà più andar via!” (ma vaff…).
Sì sì, proprio lì dove, per l’evento, è stato scardinato il palinsesto di non so neanche più quante reti televisive, di modo che, in prima serata, si potesse dimostrare agli Italiani quanto sia efficiente ed efficace questo governo.

Perché ci vado?
Perché girano voci sinistre…
Dicunt, infatti, che la consegna delle casette, il 15 settembre, sia stato un enorme bluff, in quanto, in realtà, i moduli abitativi sono pronti, ma non sono ancora state predisposte la rete fognaria, quella elettrica e l’allaccio del gas. Indi, dopo la melensa cerimonia, con chiavi in mano agli Onnesi, panoramica delle dimore antisismiche, risposta affermativa del nuovo proprietario alla domanda del giornalista: “Quindi da questa notte lei dormirà qui con la sua famiglia?”, dopo aver messo l’accento sul significato simbolico di rinascita e speranza per gli altri comuni del cratere (ancora a “bocca asciutta”), una volta spenti i riflettori, nessuno ha preso possesso delle casette, ma tutti sono tornati dove “abitano” dal 6 aprile.

Ora, io queste voci le devo verificare con i miei occhi.
Perché, se anche può essere plausibile che la stampa e la televisione nazionale possano glissare su alcune precisazioni da fare in merito a quanto viene detto sul nostro dramma collettivo, quello che mi lascia davvero perplessa, è il silenzio assenso degli abitanti di Onna e dei giornalisti locali.

Spero, infatti, che siano soltanto voci.

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