sabato 12 settembre 2009

Divino Othelma

Dal parrucchiere, dopo la piega, al momento di pagare.
Io, languida, quasi distesa sulla cassa, emula di Paolina Bonaparte:
“Senti, ma quand’è che vai in ferie?”
Lui, riflessivo:
“Dal 22 al 28 settembre.”
Io, marpiona provolona:
“Ah, come farò senza di te?”
Lui sorridente:
“Ma torno presto! Tanto ci rivediamo, vero? Mica torni subito a L’Aquila?”
Io, misteriosa:
“E chi può dirlo?”
Lui, preoccupato:
“Che ci vai a fare lì? E’ tutto un casino, stai qui!”
Io, bastarda nel midollo:
“Tu dammi un buon motivo per restare, e io resto!”
Lui, sibillino:
“Ce ne sono tanti di buoni motivi… C’è Pescara, c’è Francavilla… Ci siamo noi” (indicando se stesso)

Ora, posto il fatto che di Pescara e di Francavilla, pur ringraziando tutti di cuore per l’ospitalità, non me ne frega un beneamato, resta da definire questo “noi”.

Perché se lui parla di se stesso come il Divino Othelma, usando il plurale maiestatis, ecco, in quel caso, ci posso pure iniziare a pensare, all’ipotesi di rimanere….

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