mercoledì 14 ottobre 2009

Un euro e cinquanta

Le mie giornate hanno, in questo periodo, un unico e fondamentale scopo ultimo.
Quello di trovare esattamente € 1,50 da mettere da parte per il giorno dopo. Né un centesimo di più, né uno di meno. Le combinazioni possono essere disparate:
tre pezzi da 50 centesimi,
due pezzi da 50 centesimi, più cinque da 10 centesimi,
due pezzi da 50 centesimi più due da 20 e uno da 10,
due pezzi da 50 centesimi più uno da 20 e tre da 10,
svariati pezzi da 20 e 10 mescolati in modo da raggiungere la cifra,
1 euro più due monete da 20 centesimi e una da 10,
1 euro più cinque monete da 10 centesimi,
1 euro più tre monete da 10 centesimi ed una da 20,
e poi lei, la regina di tutte le possibili combinazioni:
1 euro e una moneta da 50 centesimi.
E’ come avere in mano un sette e mezzo legittimo, secco, con due sole carte precise precise.
In questa affannosa, spasmodica, ma, a volte, fruttuosa ricerca, mi sono resa conto che non è tanto difficile reperire l’euro, quanto piuttosto i 50 centesimi, che si sono rivelati essere moneta assai meno diffusa di quanto pensassi. L’infame maledetta.

Da questa scoperta se ne deduce che le prime tre combinazioni sono molto rognose da ottenere e, tutto sommato, anche la combinazione madre a due monete.

Fatto che mi adombra non poco.

Va detto che io non cerco € 1,50 in quanto frenetica ed appassionata numismatica, ma perché mi servono per lo stramaledettissimo, nonché intimamente bastardo, parcometro del parcheggio della stazione, dove, praticamente all’alba, lascio la macchina per prendere l’autobus, direzione L’Aquila, che NON DA RESTO, in combutta con lo stronzo distributore di bevande calde e fredde che abbiamo in ufficio.

Indi, poiché io amo dormire e poltrire sotto le coperte ed in conseguenza di ciò mi alzo all’ultimo momento (ma pur sempre alle 5.30 del mattino), arrivando alla stazione quando l’autobus delle sei e mezzo è praticamente in moto, ho bisogno dell’euro e cinquanta in due monete come l’aria, altrimenti ci metto un’intera esistenza ad infilare le molteplici e svariate monetine delle altre combinazioni nella fessura del bastardissimo, attardandomi vieppiù ad attendere la stampa dell’avvenuto pagamento.

Lo so che potrei svegliarmi prima, c’ho anche provato, senza successo, perché già le cinque e mezzo è un orario che mi comporta uno sforzo titanico, ma se quella fetentissima colonnina di acciaio DESSE IL RESTO, come fanno altre, dimostrando che è cosa possibile, io dovrei inserire soltanto UNA MONETA DA DUE EURO, senza ulteriore perdita di tempo perché il resto arriverebbe insieme alla ricevuta, facendomi risparmiare preziosissimi secondi…

… che invece perdo, ricevendo in ambio, affanno e tachicardia per le corse che mi tocca fare per salire al volo sul primo scalino dell’autobus in partenza…

4 commenti:

  1. Se è mattina presto non ci sarà molta gente in giro... una bella martellata sul parchimetro e un biglietto con scritto "parchimetro guasto" sul cruscotto dell'auto.
    Per qualche giorno almeno dovresti risolvere.

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  2. .... Ho già messo il martello nel bagagliaio...

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  3. Beh, almeno ti mantieni in forma con tutte le tue corse mattutine...vedrai che affanno e tachicardia passano, si tratta solo di allenamento. ;-)

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  4. Sicuramente! Mi sto allenando, non tanto sulla lunga distanza, quanto sullo scatto...Imparo l'arte e la metto da parte. Hai visto mai che un domani non mi torni utile? :-)
    Ciao Elena, benvenuta sul mio blog!

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