mercoledì 23 dicembre 2009

Coniglio in città

Questa mia città ha su di me un effetto stranissimo e straniante.
E’ difficile da spiegare.
Da quando sono tornata, non ho fatto altro che girare in tondo intorno ad un centro che non c’è più, cercare luoghi stravolti, negozi, uffici e servizi che hanno aperto da un’altra parte, trovare piccoli segnali di una cittadinanza che non si arrende, ma che fa fatica a non farlo.
Tutti sono tenuti in piedi e trasportati dall’amore per L’Aquila, per quello che era e per quello che si vuole che torni ad essere.
Il Natale è anche qui, nonostante gli oltre 300 aquilani in meno, anzi, forse proprio in loro memoria, nelle sobrie luci dei centri commerciali, nei delicati addobbi per le strade percorribili, nei piccoli abeti decorati che si intravedono leggeri dietro le finestre di queste C.A.S.E. tutte uguali, ma ciascuna riempita di oggetti personali recuperati dalla vecchia vita, da quelle abitazioni piegate e sofferenti, con l’aiuto degli angeli in divisa, che spesso hanno rischiato tanto per vitali minuzie, cariche esclusivamente di valore affettivo, consegnate con gentilezza e sorrisi.
Sono io che guardo tutto con occhi e cuore diversi.
Proprio io, che ho amato questa città in maniera viscerale, che mi sono incazzata come una bestia rispondendo, in maniera a volte anche inurbana, a chiunque si è azzardato a parlarne male in mia presenza, che ne ho girato i vicoli in lungo e largo, che ho inspirato la sua aria fresca e pulita a pieni polmoni, che ho bevuto, dalle sue fontane, l’acqua più buona, che ne ho conosciuto ed apprezzato l’arte e la cultura, che ho preso il patentino di guida turistica e, spesso, ho portato in giro per il centro turisti ammirati dai mille monumenti e dalle storie e leggende ad essi legate (tante volte mi sono sentita dire: “Non pensavo che questa città fosse così bella”), che ho regalato ai miei amici lontani, prodotti tipici della mia terra, per fargli provare qualcosa di buono, ma buono per davvero, che mi sono sempre sentita “cittadina del mondo”, ma sempre, profondamente aquilana, pur avendo origini non aquilane, io, proprio io, coniglio in città, ora ho voglia di scappare via.

2 commenti:

  1. A chi ti legge invece fai venire voglia di venirci...
    speriamo presto

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  2. Ti aspetto, Prof, perchè so che saprai guardare questa città ferita con i giusti occhi

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